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I Savoia

Le Regie Mandrie dei Savoia

Il complesso monumentale della Regia Mandria della Venaria risalirebbe al 1713 su progetto di Michelangelo Garove integrato successivamente da Filippo Juvarra. L'intervento dell'architetto messinese è documentato a partire dal 1726 con l'approvazione di un bilancio preventivo di spesa per il completamento della manica della scuderia. I lavori proseguono fino al 1729 con la costruzione sulla destra del corpo principale di una nuova manica di scuderia.

Le Mandrie Reali dell'epoca sono sostanzialmente 3: le Apertole, iniziata nel 1695, Chivasso dal 1763 al 1779 e Venaria a partire dal 1702.

Con Carlo Emanuele II si inizia l'allevamento, in apposite zone dette mandrie, dei cavalli destinati al servizio del Duca. Vengono allevati cavalli da sella, da caccia e da carrozza che dovevano essere assai numerosi per i vari servizi e per rimpiazzare quelli riformati o morti.

Già almeno dal 1687 erano presenti nel territorio di Venaria cavalli della "razza" che pascolavano anche su parte degli attuali terreni de La Mandria, poi si cita una Mandria Vecchia e infine il 16 aprile 1697 viene rilasciata una ricevuta "per 400 fascine di rovere necessarie ad un recinto da farsi per La Mandria nelli boschi del gran Paese per rinchiudervi i puledri di S.A.R. dentro". E' evidentemente l'inizio della Nuova Mandria i cui edifici sono ancora oggi presenti e nei quali Vittorio Emanuele II ricaverà in pieno Ottocento i propri Appartamenti. Pertanto sino alla fine del Settecento l'edificio de La Mandria è da ritenersi un'appendice del più generale impianto de La Venaria Reale.

Vittorio Emanuele I e Carlo Felice poi abbandonano progressivamente la Venaria e La Mandria sia per l'impossibilità di mantenere più residenze di caccia, date le finanze disastrate, sia per le pessime condizioni in cui si era ridotta la Venaria reale dopo la Rivoluzione francese e infine anche per la mancanza di cervi, sicuramente eliminati dalle truppe e dai locali. Pertanto tutto il centro dell'attività venatoria si sposta a Stupinigi, dove viene ricostituito l'equipaggio da caccia, anche se in forma ridotta.

Con Carlo Alberto tutto viene ulteriormente ridotto tanto che il re si reca a caccia scortato solamente da 4 carabinieri.

Occorre aspettare l'arrivo di Vittorio Emanuele II per far rifiorire la Mandria come tenuta venatoria, non più destinata al cerimoniale di corte, ma al privato e quasi borghese svago del re.
Appartamenti Reali
Appartamenti Reali
(foto di Archivio Parco Mandria)
Borgo Castello
Borgo Castello
(foto di Archivio Parco Mandria)
Cavallo bardigiano
Cavallo bardigiano
(foto di Archivio Parco Mandria)
Borgo Castello, Palazzina Reale
Borgo Castello, Palazzina Reale
(foto di Archivio Parco Mandria)
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