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Avifauna

Sono oltre 200 le specie di uccelli censite nel territorio del parco, di cui circa un terzo nidificanti e stanziali.

La loro presenza è favorita dalla posizione strategica dell'area protetta, che costituisce un corridoio verde fra le Alpi e la fascia fluviale del Po, una sorta di autogrill lungo le rotte migratorie.

Inoltre la ricchezza di specie è fortemente condizionata dal cosiddetto "mosaico ambientale" , ovvero l'alternarsi di ambienti naturali, seminaturali e antropizzati: boschi, aree cespugliate, siepi, specchi d'acqua, rii, torrenti, prati a sfalcio o pascolati, aree incolte, edifici e aree antropizzate.

Ambienti
Specie target
Prati a sfalcio o pascolati, o aree incolte
Albanella reale, Pispola, Succiacapre…
Ambienti antropizzati, edifici
Rondine, Balestruccio, Codirosso comune…
Aree boscate naturali o artificiali
Nibbio bruno, Falco pecchiaiolo, Picchio nero…
Specchi d'acqua, rii, torrenti
Airone rosso, Alzavola, Martin pescatore….
Aree cespugliate, siepi arboree ed arbustive, naturali o artificiali
Averla piccola, Bigiarella, Sterpazzola…

Le varie comunità ornitiche interpretano il paesaggio in funzione dell'attività legata alla riproduzione e/o per motivi di alimentazione o di sosta. La contiguità dei diversi habitat consente a molte specie di trarre vantaggio da più biocenosi.

Tipica è la presenza del Nibbio bruno (Milvus migrans), nidificante con 20-25 coppie formanti anche colonie di 6-8 nidi in alberi molto vicini, in ambienti boscati o in filari arborei, che sfrutta per alimentarsi le operazioni relative alle attività agricole. Una prima nidificazione del Nibbio reale (Milvus milvus) è stata portata a termine nel Parco nel 2018, all'esterno della Zona Speciale di Conservazione.

Sempre in area boscata si riscontra la nidificazione regolare di Tortora selvatica (Streptopelia turtur) e Astore (Accipiter gentilis). Quest'ultimo non disdegna, come anche lo Sparviere (Accipier nisus), le fustaie di quercia rossa e di Pino strobo.

Quest'ultima specie ha ospitato anche la nidificazione nel 2018 e 2019 di una coppia di Corvo imperiale (Corvus corax) in area Lago Grande.

La presenza di boschi con cavità naturali e necromassa a terra e in piedi favorisce la presenza di specie tipiche quali i picchi: il Picchio nero (Dryocopus martius), è nidificante con almeno 3/4 coppie. Costante anche la presenza di Colombella (Columba oenas), colonizzatrice di cavità utilizzate dalla specie precedente. La presenza di Carpino (Carpinus betulus), favorisce le specie che si alimentano con semi duri come il Frosone (Coccothraustes coccothraustes), osservato in stormi di decine di individui.

Presenti in ambienti di ecotono, siepi e aree arbustate, l'Averla piccola (Lanius collurio), nidificante con buona presenza, e l'Averla maggiore (L. excubitor) che sostituisce la congenere come svernante con densità anche di quattro individui su tutta l'area di proprietà regionale del Parco.
Sempre di ambienti ecotonali (ossia di margine) e svernante irregolare l'Albanella reale (Circus cyaneus); in transito invece l'Albanella minore (C. pygargus). Aree aperte più xeriche ospitano il Succiacapre (Caprimulgus europaeus).

Regolarmente contattabili nel transito pre e post-nuziale la Sterpazzola (Sylvia communis) e la Bigiarella (S. curruca) e, con spiccata presenza nel transito post-nuziale, la Balia nera (Ficedula hypoleuca).
Riguardo alle zone umide i bacini di maggiori estensioni consentono la sosta e lo svernamento a specie migratrici quali la Marzaiola (Spatula querquedula), l'Airone rosso (Ardea purpurea) e l'Alzavola (Anas crecca), mentre roost notturni anche di 30 e più individui di Airone bianco maggiore (Ardea alba) sono stati osservati presso il Lago Cristoforo. Le acque correnti di rii e torrenti sono visitate per l'alimentazione dal Falco pescatore (Pandion haliaetus) in migrazione. Aree umide effimere permettono la sosta del Beccaccino (Gallinago gallinago) e del Piro piro boschereccio (Tringa glareola). L'irrigazione a scorrimento praticata dopo gli sfalci attira specie in erratismo per motivi trofici: specie gregarie come Gabbiano Reale (Larus michaellis), Gabbiano comune (L. ridibundus) con, in maniera sporadica, Zafferano (L. fuscus) e Gabbiano corallino (L. melanocephalus) sono parte del paesaggio estivo.

Le attività finalizzate alla conduzione dei prati consentono la presenza di specie sia in periodo estivo che invernale. La Quaglia (Coturnix coturnix) è più sensibile a questi interventi mentre Pispola (Anthus pratensis) e Spioncello (Anthus spinoletta), essendo presenti in periodo invernale e in transito, sono meno vulnerabili. Le aree incolte, ancorchè con presenza di flora alloctona come la forbicina comune (Bidens frondosa), sono frequentate da specie in erratismo invernale come il Cardellino (Carduelis carduelis) ed il Fanello (Linaria cannabina), spesso con tipiche brigate di qualche decina di soggetti.

Alcune specie sono da considerarsi di dubbia provenienza selvatica, interessante l'Anatra marmorizzata (Marmaronetta angustirostris) osservata presso la diga sul Torrente Ceronda (2003), o certamente introdotte come l'Oca egiziana (Alopochen aegyptiacus) nidificante occasionale presso il Lago Grande.

Per approfondire:

Airone Bianco
Airone Bianco
(foto di Archivio Parco Mandria)
Gruccioni
Gruccioni
(foto di Archivio Parco Mandria)
Picchio nero Dryocopus martius
Picchio nero Dryocopus martius
(foto di Archivio Parco Mandria)
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