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Piano di riequilibrio dei cervidi del Parco Naturale La Mandria

A seguito delle bonifiche agronomiche condotte nel territorio del parco negli anni '20 del '900, si è determinata una situazione particolarmente favorevole ai Cervidi. La presenza eccessiva di grossi erbivori ha prodotto profonde alterazioni nella naturale stratificazione vegetazionale. La componente arbustiva compresa entro 2 metri dal suolo risulta drasticamente ridotta e, conseguentemente, impoverite flora e fauna ad essa associate. Gli ungulati hanno bloccato la rinnovazione naturale della foresta consumando i semi degli alberi e le giovani plantule; inoltre, la ricerca alimentare dei Cervidi, soprattutto d'inverno, comporta lo scortecciamento della vegetazione legnosa, causando ulteriori depauperamenti. Un particolare incremento demografico si è verificato nel decennio '79-89 (da 100 a 900 capi) a seguito di complesse vicende legali connesse all'opposizione agli interventi di controllo numerico che all'epoca erano di tipo venatorio. Il processo di riequilibrio faunistico è stato attuato grazie alla promulgazione, nel 1989, della L.R. n. 36 "Interventi finalizzati a raggiungere e conservare l'equilibrio faunistico ed ambientale nelle Aree Protette" che ha interrotto un lungo periodo di sospensione degli abbattimenti consentendo, nel 1990, la realizzazione di un Programma di riequilibrio faunistico integrato da periodici aggiornamenti. Il Programma vigente, approvato nel 2019, ai sensi della nuova L.R. n. 19/2009 è consultabile alla pagina PDF www.parchireali.it/documentitrasparenza/amministrazione_trasparente/PRMDR-amm-trasp-14362.pdf

E' evidente che in una piccola area, per di più recintata, non possono estrinsecarsi processi naturali come l'emigrazione stagionale dei Cervidi o la loro predazione da parte di grossi carnivori, fenomeni che, invece, hanno ancora luogo in alcuni contesti naturali di maggiore estensione. La triste esigenza di intervenire con l'abbattimento dei capi deriva dalla oggettiva impossibilità di ridurne naturalmente la densità o di esportare altrove gli animali. Infatti i Cervidi presenti hanno contratto, a seguito di reintroduzioni ottocentesche di esemplari canadesi di Wapiti, una parassitosi da Fascioloides magna che ne impedisce, ai sensi dell'art. 500 del Codice Penale, la loro traslocazione. Una tale eventualità significherebbe, infatti, diffondere la citata parassitosi alloctona, che attualmente non è possibile debellare per via terapeutica. Le opzioni gestionali, non potendo concretamente contemplare la sterilizzazione e la terapia antiparassitaria della popolazione non possono che orientarsi per un controllo attuato attraverso abbattimenti selettivi. Partendo dal presupposto di tutelare il complesso della varietà biologica del Parco, cioè con un'attenzione globale, non rivolta solo ad una specie, per quanto "vistosa" come il Cervo, dal 1990 sono stati realizzati abbattimenti selettivi che hanno ridotto significativamente la densità dei Cervi nell'area. Ogni anno viene condotto un censimento estivo della popolazione di cervidi in modo da verificare il piano in base al successo riproduttivo e alla eventuale mortalità invernale. Viene stilata una relazione annuale sugli esiti dei censimenti e aggiornato il numero dei capi da abbattere in funzione della densità obiettivo esplicitata.

Per l'attuazione del Programma vendono utilizzati i sistemi previsti dal Regolamento regionale (D.G.R. 24 marzo 2014 n° 2/R) di "Attuazione dell'articolo 33 della legge regionale 29 giugno 2009, n° 19 relativo alla gestione faunistica all'interno delle aree protette", che prevede tra l'altro l'impiego di operatori esterni occasionali, previa partecipazione a corsi di abilitazione. A tal fine l'Ente emette ogni anno apposito avviso, selezionando i partecipanti sulla base del contributo offerto. 

PDF Bando per un massimo di 4 candidati, per la partecipazione in veste di "Operatore Occasionale Esterno" ad interventi di controllo del cervo nel Parco Naturale La Mandria
Volpe che guarda altane
Volpe che guarda altane
(foto di Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali)
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