Forse non tutti sanno che passeggiando fra i prati del Parco della Mandria, oppure pedalando sulle strade sterrate in prossimità dei nostri corsi d'acqua, oppure ancora risalendo i sentieri e le mulattiere dei parchi piemontesi alpini (
parchi del Piemonte), si è all'interno di uno dei molti siti costituenti la rete NATURA 2000.
A prima vista questa informazione potrebbe sembrare superflua per chi vuole solamente godersi alcune ore di pace oppure essere a stretto contatto con la natura per ritemprarsi dallo stress cittadino. Il rendersi conto che i parchi e le riserve di tutta Europa non sono luoghi isolati, bensì ambienti naturali, seminaturali oppure antropizzati collegati fra loro sotto molteplici forme, in cui vengono sviluppate numerose attività di conservazione e di ripristino naturalistico sulla base di obiettivi prioritari riconosciuti in sede comunitaria, fa parte di una nuova cultura che tutti noi dobbiamo conoscere e diffondere. La ricchezza dell'Unione Europea in termini di diversità biologica è inestimabile ed è parte integrante della nostra identità e della nostra cultura. Un immenso patrimonio naturale che deve essere tramandateservandolo e conservandolo direttamente attraverso un'attenta gestione deglo alle generazioni future nel migliore dei modi e questo deve avvenire sia pri ambienti naturali e seminaturali, sia tutelando le specie selvatiche ed a rischio d'estinzione presenti e sia, soprattutto, riscoprendo una cultura della conservazione della natura e del territorio.
Sulla base di questo scenario, il Consiglio dei ministri dell'UE ha deciso di creare, all'alba del terzo millennio, una rete di siti protetti a livello comunitario. La rete, che è stata chiamata "NATURA 2000", svolge un ruolo fondamentale nella salvaguardia delle risorse naturali, dettando anche quelli che sono gli indirizzi prioritari da seguire per uno sviluppo sostenibile.
Per favorire una migliore gestione del patrimonio naturale, la Comunità nel corso degli anni ha progressivamente adottato una politica di conservazione della natura sul proprio territorio. La prima iniziativa in tal senso è stata la direttiva "Uccelli" (Direttiva 79/409/CEE). Sorta per contrastare la riduzione delle specie, questa direttiva si prefigge la protezione a lungo termine e la gestione di tutte le specie di uccelli che vivono allo stato selvatico nei territori dell'UE. Gli Stati membri devono garantire la protezione di tutte le specie elencate ed in particolare di quelle degli uccelli migratori, patrimonio comune di tutti gli europei. Questo deve avvenire soprattutto attraverso la conservazione degli habitat naturali costituenti l'ambiente di vita degli uccelli selvatici.
Un altro importante tassello legislativo per quanto concerne le tematiche di salvaguardia ambientale è la direttiva "Habitat" (Direttiva 92/43/CEE). Adottata nel 1992, anno del vertice di Rio sull'ambiente e lo sviluppo e successivamente modificata dalla Direttiva 97/62/CE, essa rappresenta il principale atto legislativo comunitario a favore della biodiversità ed introduce l'obbligo di conservare gli habitat e le specie di interesse comunitario. Inoltre questa direttiva definisce misure di tutela diretta delle specie, contribuendo così in maniera mirata alla salvaguardia della biodiversità anche al di fuori delle aree protette. In Italia la direttiva "Habitat" è stata recepita dal DPR 8 settembre 1997, n 357 ed in ambito regionale dalla LR 47/95 "Norme per la tutela dei biotopi". Ogni Stato membro dell'UE è tenuto ad individuare sul proprio territorio e quindi a designare come zone speciali di conservazione i siti rilevanti ai fini della tutela degli habitat e delle specie interessati dalla direttiva. L'insieme delle zone speciali di conservazione designate dagli Stati membri costituisce la rete europea dei siti protetti, denominata "NATURA 2000". Inoltre, tutte le zone di protezione speciale della direttiva "Uccelli" fanno parte di tale rete.
La rete "NATURA 2000" è quindi la principale azione comunitaria per la conservazione della natura nonchè l'inizio di una nuova politica di gestione dell'ambiente sviluppata attraverso obiettivi e strategie comuni all'interno di siti già presenti (parchi e riserve naturali) oppure individuati ex novo. Infatti, uno degli aspetti innovativi che rete "NATURA 2000" ha introdotto è proprio la nuova tipologia di gestione delle aree protette, cioè dei siti costituenti la rete, ora strettamente relazionati fra loro sotto l'aspetto funzionale e non più isolati ed amministrati mediante molteplici e differenziate strategie d'intervento. Questa rete di siti europea costituisce una miriade di ambienti diversificati tra loro e sparsi sull'intero territorio comunitario - dal Portogallo alla Grecia e dalla Svezia all'Italia - ma con medesimi obiettivi, riconosciuti da tutti gli Stati membri. "NATURA 2000" attribuisce importanza non solo alle aree ad alta naturalità ma anche ai territori contigui, di interconnessione fra ambiente antropico ed ambiente naturale ed in particolare ai cosiddetti corridoi ecologici, territori indispensabili per mettere in relazione aree fisicamente distanti ma ecologicamente affini.
In Piemonte sono molti i siti facenti parte della rete Natura 2000. Sono senza dubbio luoghi da visitare e da far conoscere ai più giovani, affinchè ne apprezzino le bellezze e ne comprendano il ruolo che essi svolgono.