Le Ricerche

Consulta i dettagli della ricerca selezionata. Vuoi esplorare altre ricerche?

Zecche e fototrappole: la One Health in pratica

Redatto da: Prof. Ezio Ferroglio

L’espansione numerica e geografica delle zecche ha portato ad una crescente prevalenza dei patogeni di cui sono vettori, considerati, proprio per questo, emergenti. Un approccio One Health è necessario per indagare le dinamiche della loro circolazione tra ospiti selvatici e vettori, nonché prevenirne il rischio zoonotico. Nell’ottica di un approccio integrato, le fototrappole, sempre più diffuse per lo studio della fauna selvatica, possono fornire dati di grande precisione sugli ospiti delle zecche. Per questo progetto abbiamo identificato 14 punti di campionamento, coprendo uniformemente gli habitat del Parco Regionale La Mandria. In ciascun punto, abbiamo campionato durante un anno intero l’abbondanza di zecche, raccolte con metodo dragging, e l’occupazione temporale (il numero di secondi trascorsi in un luogo) degli ungulati selvatici e mesocarnivori. Quest’ultima è stata ottenuta mediante l’utilizzo di fototrappole, dalle quali è stato possibile anche stimare la densità di ciascuna specie di ungulati selvatici. Le zecche raccolte sono state inoltre testate per i principali patogeni zoonotici (agenti di babesiosi, anaplasmosi granulocitica, malattia di Lyme e febbre bottonosa del Mediterraneo). Integrando dati di copertura vegetativa, temperatura e umidità, l’analisi statistica ha evidenziato come il tempo trascorso da ruminanti selvatici e mesocarnivori in un luogo aumenti il numero di zecche, mentre quello del cinghiale abbia un impatto neutro. Gli agenti di babesiosi e di febbre bottonosa presentano le prevalenze maggiori (13% e 11% rispettivamente) e Ixodes ricinus, la specie di zecca più abbondante, è risultata positiva a tutti i patogeni ricercati. La presenza dei patogeni è diluita dalla biodiversità delle specie campionate e dall’abbondanza numerica (conteggio individuale) degli ospiti non competenti per la trasmissione dei patogeni, mentre la connettività dell’habitat ne incrementa le prevalenze. Questa informazione è cruciale per le strategie di monitoraggio e prevenzione del rischio zoonotico dei patogeni trasmessi da zecca.

Maggiori informazioni: 

https://www.youtube.com/watch?v=WV_cU8aXyEA

https://wildlifeobservatory.org/