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Monitoraggio dei Patogeni della Fauna Selvatica nel Parco Regionale La Mandria tramite DNA ambientale

Relatore: Prof. Ezio Ferroglio e Varzandi Amir

Il monitoraggio dei patogeni correlati alla fauna selvatica è cruciale sia per la conservazione delle popolazioni animali che per la salvaguardia della salute pubblica. Un approccio recente, non invasivo ed economicamente vantaggioso al monitoraggio dei WRP coinvolge l’utilizzo del DNA ambientale (eDNA), che comporta l’analisi del DNA estratto da campioni di acqua o suolo. Con i metodi eDNA, abbiamo condotto una sorveglianza genomica di vari parassiti, ospiti e patogeni, tra cui Fascioloides magna (un parassita di ungulati selvatici) e il suo ospite intermediario, la lumaca lymnaeid Galba truncatula, Toxoplasma gondii (un parassita di preoccupazione per la salute pubblica) e cinghiali (un serbatoio per diversi parassiti e patogeni) nel Parco Regionale La Mandria (PRLM).

Il nostro studio ha impiegato tre distinti metodi di campionamento presso il PRLM. In primo luogo, abbiamo filtrato grandi volumi d’acqua (fino a 15 L per filtro) da diversi canali d’acqua, sia in presenza che in assenza di lumache. Abbiamo quindi estratto eDNA per rilevare F. magna e il suo ospite intermediario utilizzando il nostro test molecolare progettato su misura (qPCR). In secondo luogo, abbiamo estratto eDNA da acqua torbida filtrata presso vari pozzi di fango per rilevare la presenza di cinghiali. Infine, abbiamo raccolto piccoli volumi di acqua e suolo da percorsi di deflusso identificati all’interno di diversi bacini d’acqua e segmenti di torrenti per testare la presenza di T. gondii utilizzando test PCR convenzionali.

I nostri risultati sottolineano l’efficacia dei metodi eDNA come mezzo valido, sensibile e specifico per la rilevazione precoce di varie specie selvatiche e dei loro patogeni associati.