Margini boschivi ed ecotoni
I margini delle antiche rotte di caccia, utilizzate un tempo per scopi venatori, sono oggi soggette a colonizzazione da parte della vegetazione. Significativo il ruolo ecologico delle diverse specie di rovi (Rubus sp.), che sono tra i primi ad insediarsi nelle aree abbandonate e costituiscono una buona protezione contro i danni provocati dalla brucatura degli ungulati selvatici, favorendo l’attecchimento di specie arboree. I rovi producono una lettiera facilmente degradabile capace di migliorare le proprietà del suolo, mentre la veloce colonizzazione di campi caccia o bordi dei prati è da ricondurre alla capacità, da parte dei rovi che si trovano in piena luce, di diffondersi per seme (via gamica), ovvero, se sotto una leggera copertura, attraverso l’emissione dai getti dell’anno di radici avventizie, da cui si diffondono nuovi individui (riproduzione vegetativa o agamica). La presenza dei rovi è pertanto da riconsiderare in senso positivo, a dispetto di un preconcetto di sostanziale presunto degrado.
Lo strato arbustivo comprende inoltre: Rosa canina, edera (Hedera helix); caprifolgio (Lonicera caprifolium); ligusto (Ligustrum vulgare); biancospino (Crataegus monogyna); sanguinello (Cornus sanguinea); corniolo (Cornus mas); nocciolo (Corylus avellana) e prugnolo (Prunus spinosa).
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