Le Ricerche

Consulta i dettagli della ricerca selezionata. Vuoi esplorare altre ricerche?

L’importanza dei centri di alimentazione per uccelli necrofagi: i carnai gestiti dell’Ente dei Parchi Reali.

Relatore: Guardiaparco Rebecchi Annalisa

Di seguito sono presentate le motivazioni che hanno portato L’Ente dei Parchi Reali a creare due stazioni di alimentazione per uccelli necrofagi realizzate l’una nel Parco della Mandria e l’altra in alta Valle Tesso mediante la misura 4.4.3 PSR 2014-2020. La causa della drastica diminuzione nel mondo dei necrofagi obbligati (ossia quegli animali che si nutrono esclusivamente di animali morti) è da attribuire principalmente alle sostanze che si trovano nei bocconi avvelenati destinati a volpi e lupi, ai rodenticidi e pesticidi usati nelle campagne che causano la morte di piccoli mammiferi, al piombo (avvelenamento da munizioni da caccia) e all’eccessivo impiego di antinfiammatori ad uso veterinario nel bestiame domestico (es. Diclofenac per noi più conosciuto nel farmaco Voltaren).

Gli uccelli necrofagi per i quali può essere allestita una stazione di  alimentazione per la loro protezione e difesa (All VI, capo II, sez 2 del Regolamento UE 142/2011) appartengono a queste specie:

  1. Gipeto (Gypaetus barbatus) 
  2. Avvoltoio monaco (Aegypius monachus)
  3. Capovaccaio (Neophron percnopterus)
  4. Grifone (Gyps fulvus)
  5. Aquila reale (Aquila chrysaetos)
  6. Nibbio bruno (Milvus migrans)
  7. Nibbio reale (Milvus milvus)

Dopo un’attenta valutazione dei dati naturalistici in possesso all’Ente e verificato che fossero presenti i requisiti tecnici, i Parchi Reali hanno creato due stazioni di alimentazione per uccelli necrofagi realizzate l’una nel Parco della Mandria e l’altra in alta Valle Tesso, con l’intento di fornire cibo “sicuro”. Le stazioni sono state realizzate con ampia perimetrazione a mezzo di recinzioni alte oltre  2 m per evitare l’accesso ai canidi (volpi/lupi). Ciascuna recinzione è dotata di un ingresso da cui si accede per il rifornimento mediante selvatici derivati dai piani di abbattimento selettivi degli ungulati e/o da selvaggina incidentata. Inoltre questo “circuito di recupero” consente di smaltire gli animali non destinati alla vendita senza ulteriori costi per il Parco.

Durante gli ultimi anni,  nuove norme restrittive precauzionali dettate dalle ASL locali per prevenire la diffusione della peste suina (PSA) hanno creato conferimenti incostanti con conseguente poca abituazione degli animali. Malgrado ciò, le osservazioni relative agli anni 2020-2024 evidenziano per la Mandria  un utilizzo della stazione da parte della specie Aquila reale, Nibbio reale, Nibbio bruno e Corvo imperiale. La stazione della Valle Tesso, invece, ha come utilizzatori principali l’Aquila reale, il Grifone e il Corvo imperiale

FOTO: Aquila reale (Aquila Chrysaetos) e corvo imperiale (Corvus corax) riprese mediante fototrappola in Mandria