Licheni
I licheni sono complesse forme di vita in cui coesistono due diversi organismi, un fungo e un’alga microscopica o un cianobatterio. Oggi si interpreta questa associazione nel senso che il fungo, per poter vivere anche in situazioni ambientali sfavorevoli (ad esempio su colate laviche raffreddate o nelle zone desertiche) è stato spinto ad unirsi a un’alga e/o a un cianobatterio. Il motivo principale di questa vita di coppia è legato all’incapacità da parte del fungo di produrre in modo autonomo il proprio nutrimento, mentre l’alga e il cianobatterio possono farlo perché sono in grado di compiere la fotosintesi, il processo che consente ai vegetali di “fabbricarsi” le sostanze nutritive; per questo motivo l’alga o il cianobatterio nel lichene assumono il nome di “fotobionte”. Il fungo, detto anche “micobionte”, è responsabile invece della forma e, nella maggior parte dei casi, della riproduzione del lichene.
Oltre il 20% delle specie fungine conosciute possono dare origine a licheni e per questa capacità vengono detti “funghi lichenizzati”.
(Tratto da R. Piervittori “Licheni – conoscerli e utilizzarli” Tipografia Valdostana, 1998 – modificato)
La prima indagine sui licheni nell’area di proprietà regionale della Mandria è stata condotta nel 2008 a cura di Enrica Matteucci e Rosanna Piervittori, ricercatrici del Dipartimento di Biologia Vegetale e Centro di Eccellenza CEBIOVEM dell’Università degli Studi di Torino, su incarico dell’Ente Parco.
Il progetto, denominato Valutazione della biodiversità lichenica epifita nel Parco Regionale La Mandria era finalizzato a:
- reperire le segnalazioni lichenologiche pregresse per l’area;
- caratterizzare la componente lichenica epifita presente sul territorio del Parco, anche per individuare eventuali specie indicatrici per controlli a lungo termine;
- allestire prodotti divulgativi inerenti le specie licheniche epifite rilevate.
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