Eco-epidemiologia dei parassiti trasmessi da zecche in comunità di micromammiferi nel Parco Naturale La Mandria.
Redatto da: Dott.ssa Ilaria Pastori
Le comunità di micromammiferi sono sistemi ideali per lo studio di parassiti e patogeni trasmessi da vettore, essendo ospiti serbatoio di molti patogeni zoonotici trasmessi da zecche. Nel Parco La Mandria, in corrispondenza di siti sottoposti a regolare campionamento di zecche ambientali e al monitoraggio delle specie faunistiche attraverso l’uso di fototrappole nell’ambito del progetto ENETWILD, è stato effettuato il trappolaggio dei micromammiferi di tipo “removal” (con il sacrificio dell’animale post-cattura). Per stimare l’abbondanza relativa dei micromammiferi e verificare eventuali variazioni stagionali, il trappolaggio è stato effettuato in primavera, estate ed autunno 2023 in 3 repliche con 25 punti trappola ciascuna, situate in habitat di bosco deciduo con sottobosco. Per ogni punto trappola sono state posizionate due trappole diverse, una di tipo pitfall ed un’altra di tipo Heslinga, per massimizzare la caratterizzazione delle specie nella comunità. Durante il periodo di studio sono stati catturati in totale 12 esemplari, dei quali 11 appartenenti al genere Apodemus ed uno al genere Crocidura. L’indice di cattura, pari a 0,0034, si è rivelato molto basso ed il risultato è probabilmente imputabile alle dinamiche di popolazione tipicamente cicliche dei micromammiferi, ove si osservano rilevanti fluttuazioni numeriche pluriennali. Ci aspettiamo che la bassa densità influisca sulle dinamiche di popolazione delle zecche e sulla trasmissione dei patogeni nella fauna selvatica, dato che i micromammiferi sono tipicamente ospiti degli stadi immaturi di numerose specie di zecche. Il trappolaggio ha consentito di testare l’efficacia delle due tipologie di trappola nella cattura delle diverse specie di micromammiferi nell’habitat selezionato, nonché di raccogliere i campioni biologici d’elezione (organi e tessuti) per le analisi biomolecolari dei patogeni trasmessi da zecche. Le analisi molecolari, tutt’ora in corso, permetteranno di verificare la presenza di eventuali patogeni nelle specie campionate e di correlare i risultati con dati riguardanti ungulati e zecche ambientali a disposizione.
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