Le Ricerche

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Cervo e daino

A seguito dell’incremento demografico del decennio Œ79-89 (da 100 a 900 capi) la specie è stata oggetto dal 1990 di un piano di riequilibrio faunistico. Infatti la specie risulta in conflitto con l’ambiente del Parco per quattro motivazioni fondamentali:

  • il nucleo demografico presente deriva da ibridi con il Cervo canadese e da successivi incroci con razze europee che ne hanno snaturato le originali caratteristiche;
  • l’ibridazione con i cervi canadesi ha introdotto una parassitosi epatica che non deve assolutamente venir diffusa all’esterno dell’area protetta;
  • grave impatto sulla vegetazione e sulla rinnovazione forestale e conseguenti danni sulle altre componenti dell’ecosistema. Infatti, il cervo è attualmente il più grosso erbivoro selvatico presente in Italia ed è in grado di modificare notevolmente l’ambiente in cui vive.
  • il territorio dell’area protetta è insufficiente ad ospitare una popolazione di cervi, inoltre, il muro di cinta impedisce alla specie la possibilità di compiere le naturali migrazioni stagionali.

    Cervo con cerbiatto