Prodotti tipici: il progetto Parchi da Gustare
“Parchi da gustare” è un progetto di valorizzazione della biodiversità agro-alimentare dei parchi naturali piemontesi che nasce nel 2015, ideato e promosso dalla Regione Piemonte.
Ha preso avvio da un censimento dei prodotti tipici dei parchi piemontesi, raccolti nel numero speciale di Piemonte Parchi intitolato “Parchi da gustare – I prodotti”, ed è proseguito con una raccolta di ricette ‘tipiche’ pubblicate nel numero speciale “Parchi da gustare – Le Ricette” e “Parchi da gustare – i protagonisti” in cui si è posta attenzione nel racconto delle aziende e dei piccoli produttori coinvolti nel progetto .Tutte le pubblicazioni sono stampate in edizione limitata e scaricabili gratuitamente dal sito www.piemonteparchi.it.
Lo scopo è quello di far conoscere i parchi piemontesi attraverso i prodotti dei rispettivi territori, poiché queste aree possono essere scrigni di biodiversità … anche a tavola!
I Parchi Reali aderiscono a Parchi da Gustare
L’Ente di gestione dei Parchi Reali aderisce al progetto Parchi da Gustare proponendo ogni anno Menù del Parco in cui vengono valorizzati i prodotti enogastronomici tipici di ciascun territorio, i cosiddetti “Prodotti Bandiera”, individuati in collaborazione con le aziende agricole locali, che raccontano una storia di tradizione, sostenibilità e biodiversità.
Scopri i prodotti bandiera dei Parchi Reali:
Parco Naturale La Mandria
Aderiscono al progetto i punti ristoro
- La Locanda della Mandria presso Cascina Prato Pascolo
- Bar Il Baffo presso Ingresso di Druento
- Cascina Oslera – Ingresso Oslera Parco La Mandria
- Formont Caffetteria Reale – Borgo Castello
- Due crepes in viaggio – presso Cascina Vittoria
- Cascina La Rampa Fiorita – presso Cascina Rampa
Prodotto bandiera – Carne di cinghiale
Proveniente da abbattimenti selettivi previsti dai piani di gestione faunistica di questi ungulati, la carne di cinghiale selvatico ha ottime caratteristiche nutrizionali e organolettiche, è gustosa, ricca di proteine e a minor contenuto di grassi rispetto alla carne di maiale.
Al fine di valorizzare questo prodotto promuovendo lo sviluppo di una filiera commerciale e di incentivare il consumo della carne dei selvatici provenienti dagli abbattimenti selettivi nelle aree protette dei Parchi Reali si è svolto il 1° luglio 2022 presso il Borgo Castello della Mandria l’evento “Porta il cinghiale a tavola”, in cui sono stati affrontati i temi della sovrappopolazione e dei danni provocati dai cinghiali, i piani di contenimento, il diffondersi della peste suina africana, la filiera commerciale, i controlli cui è sottoposta la carne dei selvatici destinata al consumo umano e le sue ottime caratteristiche nutrizionali ed organolettiche.
Sono intervenuti docenti del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università degli Studi di Torino e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, esperti delle ASL e rappresentanti della Coldiretti, oltre naturalmente ai rappresentanti dell’Ente Parchi Reali, nella persona della Direttrice dell’Ente Stefania Grella e del comandante del Servizio Vigilanza Massimo Crovini, che hanno illustrato le modalità con cui si effettuano catture e abbattimenti selettivi dei cinghiali, le operazioni eseguite nel centro di prima lavorazione sito nell’area protetta, le problematiche legate alla filiera commerciale e allo smaltimento delle carcasse dei capi invenduti.
Il convegno si è concluso a tavola con menù a base di cinghiale della Mandria a cura del Formont, la scuola alberghiera sita nel Parco, che ha saputo valorizzare al meglio le proprietà organolettiche di questa carne pregiata e sostenibile.
Per approfondire:
https://www.youtube.com/watch?v=agRXcmIwUGk
Punti vendita
- Macelleria Lucco Marino – Borlera, Val Della Torre
- Macelleria Idealcarni – Piscina, Pinerolo (To)
- Macelleria Quaglia – San Francesco al Campo (To)
- Società agricola Rousset – Savoulx (To)
Riserva Naturale della Vauda
Aderisce al progetto:
- Cascina Le Fortune Famiglia Bianco San Carlo Canavese Loc. Ronchi Ceretti n. 19
Prodotto bandiera – Salame di Turgia
È un prodotto tradizionale a base di carne di vacca, lardo e pancetta suina, sale, pepe, aglio, vino rosso, spezie. Viene insaccato nel budello torto di bovino.
Alla produzione del salame di Turgia il quale esprime e racconta la forte relazione esistente nel vasto territorio denominato Vauda tra l’uomo, l’animale e il paesaggio. Il termine Turgia significa “Vacca sterile”, cioè giunta alla fine dei suoi scopi produttivi. Considerato un alimento povero, continua ad essere prodotto secondo l’antica ricetta secolare; è un salame a grana grande, ad impasto consistente consumato prevalentemente crudo e fresco ma può essere anche sottoposto a stagionatura o a cottura. Viene prodotto con carne di bovine, destinate a macellazione. Viene amalgamata con lardo, sale, pepe in grani e spezie. Si può consumare sia fresco sia crudo o cotto. Nata dalla necessità di non sprecare la materia prima, il salame di Turgia è poi stato oggetto di valutazione qualitativa pur rimanendo legato alle tradizioni. Infatti, la materia prima impiegata è mediamente di qualità più alta rispetto al passato, con un evidente risultato. Non è quindi difficile capire perché sia un protagonista delle tavole del Canavese.
Riserva naturale del Ponte del Diavolo e Area contigua della Stura di Lanzo
Aderiscono al progetto:
- Le Lune di Avalon località Ghè 1, 10073 Cirié
- Azienda Agricola Le Campagnette Via Favero, 4 – Grange di Nole
Prodotto bandiera – Toma di Lanzo
Le prime notizie di questo formaggio riportano al 150 D.C., quando una potente famiglia romano-torinese mandava i propri schiavi in Val d’Ala dove avveniva la produzione di formaggio e di burro. Nel 1477 Pantaleone Confienza scrisse di questa toma, la quale venne successivamente citata in più documenti come il libro di Alberto Virgilio “Voci e cose del vecchio Piemonte”.
Il territorio che circonda l’area protetta del Ponte del Diavolo è ricco di storia e sapori ma anche di alcune ricette di cui certune conosciute a livello internazionale. Possiamo citare i torcetti di Lanzo fino ad arrivare alla Toma di Lanzo, tipico formaggio prodotto in stalla sia nel periodo invernale sia in alpeggi estivi sparsi tra le valli. La Toma di Lanzo ha ricevuto il riconoscimento del marchio D.O.P, è un formaggio semicotto prodotto con latte vaccino intero o parzialmente scremato.
La narrazione del territorio deriva anche dalla denominazione D.O.P. del formaggio che ci permette di fare riferimento ai pascoli e alla trasformazione del latte con un’attenzione particolare alle specificità del territorio. Le Valli di Lanzo presentano un territorio suggestivo ed estremamente variegato e sono state da millenni spazio di vita e di attività umane che hanno potuto radicarsi in un ambiente austero, ma suggestivo e affascinante.
Parco naturale di Stupinigi
Aderiscono al progetto:
I punti ristoro
- Agriturismo Cascina Gorgia Orbassano
- Caffè Villa Reale Stupinigi
- Ristorante Sabaudia Stupinigi
- Panacea: forno e rivendita, Via Baltea 4 Torino (TO)
- Dolcivizi – Agrigelateria di Barale e Bertola, Piazza Cavour 10/C – 10060 None
I punti vendita
- Via San Massimo 5 bis – Torino
- Corso Siccardi 15/c – Torino
- Via Madama Cristina 96 – Torino
- Via Principi d’Acaja 59/a – Torino
- Emporio alimentari di Stupinigi, adiacente Caffetteria Villa Reale
I produttori
- Azienda Agricola Fratelli Bertola
- Caseificio Spanò
- L’Assaggin del Contadin
- Società Agricola Barale e Bertola
- Società Miemole
- Macelleria Piovano
Prodotto bandiera – Filiera del grano
Il Grano antico ha una forte riconoscibilità nell’area di Stupinigi e si inserisce come primo momento produttivo di una filiera del pane fortemente organizzata. La produzione è legata alla tradizione ma con un forte carattere innovativo.
I poderi agricoli sono un vero e proprio panorama agrario unico del Torinese. Ci sono circa 15 cascine distribuite nei comuni di Nichelino, Candiolo e Orbassano dove a spiccare è la produzione del grano. L’attenzione per la produzione è molto elevata e legata sia all’aspetto nutrizionale (bilanciamento carboidrati/proteine) sia alla limitazione dell’impatto sull’ambiente. La produzione alimentare si afferma come un’eccellenza nel panorama locale per 3 fattori chiave:
- l’agricoltura di prossimità può nutrire la città, il grano viene prodotto a pochissimi chilometri dalla città ed in area protetta;
- la costruzione di una filiera corta dove tutti i soggetti coinvolti garantiscono la qualità del proprio lavoro;
- una filiera etica in quanto il prezzo del prodotto è costruito in maniera trasparente all’interno della filiera.
Per approfondimenti sui prodotti tipici: